Il caos è parte integrante delle aziende.
Gestire un business genera caos e più questo cresce, più entropia si crea, è inevitabile.
Ciò che diventa importante, quindi, è imparare a gestire questo caos, quasi surfandolo.
Come si gestisce il caos è esattamente il nostro lavoro, un argomento complesso sul quale si potrebbe stare ore.
Il primo passo necessario, però, è quello di essere consapevoli del livello di caos della propria azienda, perché non tutte le aziende sono nella stessa situazione.
Ecco allora che noi di Paradygma abbiamo creato un assessment per scoprire in pochi minuti quanto la tua azienda si trova nel caos.
L’assessment è il risultato di anni di esperienza con il caos delle aziende, sistematizzato e messo per iscritto.
Siamo partiti proprio dalle decine di domande che sottoponiamo alle aziende durante le nostre call di discovery (pre vendita) e quelle di kick off (prima call strategica con il cliente).
Il riassunto di queste interviste va a formare le domande del test, rese più semplici e a risposta chiusa.
L’assessment si compone di 16 domande a risposta chiusa, suddivise nei 4 pilastri fondamentali delle nostre consulenze.
Dopo anni di consulenza, abbiamo individuato i quattro pilastri che permettono di rendere un’azienda funzionante e anche efficiente.
Si parte dai processi perché sono la base di tutto. Se non si capisce come girano le informazioni in azienda e quali sono le procedure tipiche, non si può efficientare nulla.
Due domande sono dedicate proprio ai processi per capire quanti se ne hanno in azienda (non tutte le aziende hanno tutti i classici processi) e quanti di questi sono mappati.
I processi mappati fanno la differenza nell’efficienza e nella scalabilità di un’azienda. La maggior parte delle imprese non ha dei processi mappati, e quindi scritti, messi a terra, consultabili da tutti e conosciuti da tutti.
Per noi è importante sapere la situazione aziendale in termini di processi: se sono tanti e nessuno di questo è mappato, il lavoro da fare sarà parecchio perché significa che c’è tanto caos.
Il secondo pilastro sono gli strumenti digitali e i dati archiviati su questi.
Oggigiorno un’azienda non può funzionare su carta, ci devono essere dei software che svolgono dei compiti e conservano le informazioni chiave.
Questi software, tuttavia, devono essere ben impostati e non posso essere troppi, altrimenti le informazioni sparse generano caos.
Più software ci sono (soprattutto se fanno le stesse cose), più dati raccolti e non sistematizzati sono presenti, più lavoro ci sarà da fare per mettere ordine.
Allo stesso modo, alcune domande di quest’ultima sessione sono dedicate a capire quanti progetti attivi ci sono mediamente, quant’è il carico di lavoro e se le scadenze vengono rispettate spesso.
Il terzo pilastro è dedicato alle automazioni. Le automazioni sono dei collegamenti tra i software che permettono, grazie ad un trigger, di far accadere una serie di azioni in automatico.
Le automazioni servono ad alleviare le persone di tutte quelle task ripetitive e noiose che può appunto eseguire una macchina, riducendo così anche il rischio di errore umano.
Se il team si trova spesso a fare task ripetitive e nessuna di queste è stata ancora automatizzata, il lavoro di efficientamento che si può fare è parecchio.
L’ultimo pilastro riguarda le persone e il loro livello di competenza in termini di strumenti digitali e processi aziendali.
Più un team è ignorante riguardo l’utilizzo di questi strumenti e i famosi processi che dovrebbero essere scritti e uguali per tutti, e più il lavoro da fare è difficile.
Le persone sono la risorsa più importante e, non solo i sistemi si devono adattare alle esigenze del team e non viceversa, va data loro la possibilità di utilizzarli al meglio, formandoli a dovere e costantemente.
Una volta completato l’assessment, questo calcolerà il punteggio è fornirà tre tipi di output.
Oltre a questo output molto netto, viene fornito un feedback più ampio, seppur generale, riguardo la situazione complessiva, con dei suggerimenti di miglioramento.
è indicato completare il test con calma e con la massima sincerità.
Se in un preciso momento non si dispone di alcune informazioni aziendali, si consiglia di andarle a recuperare per poi concludere la compilazione.
Per quanto l’assessment sia completo e basato su parametri reali, questo non può sostituire una vera e propria consulenza da parte di professionisti che analizzano il vostro caso specifico.
L’assessment, quindi, può fornire un’indicazione generale e della consapevolezza che possono accendere il campanello di allarme in caso di feedback negativo.
Soprattutto in caso di feedback negativo, si consiglia di approfondire la questione in una consulenza apposita con professionisti e valutare un intervento di efficientamento.
Costruire l’assessment non è stato banale, nemmeno a livello tecnico.
Questo è stato sviluppato utilizzando diversi strumenti digitali per garantire una gestione efficiente delle risposte e dei dati raccolti:
Il flusso di lavoro prevede che, una volta completato il quiz, le risposte vengano raccolte da Fillout e inviate a Notion, dove vengono elaborate e valutate. A seconda delle risposte, viene inviata una email con i risultati tramite MailerLite o MailerSend.
Eseguire l’assessment è semplicissimo, basta andare sul sito di Paradygma al seguente link e compilarlo con attenzione: https://paradygma.tech/quanto-e-nel-caos-la-tua-azienda/
Per ulteriori informazioni o per richiedere una consulenza personalizzata, non esitare a contattarci. Siamo qui per aiutarti a trasformare il caos in un’opportunità di crescita.
Ci sono le aziende che navigano nel caos e che sono in controllo di tutto quello che accade, ci sono le aziende così strutturate che l’idea del caos non le sfiora nemmeno e ci sono le aziende che invece sprofondano nel caos e che quindi non riescono a crescere.
La tua azienda in che gruppo rientra?
Scoprilo col nostro assessment!